Sarà un caso ma ogni estate a me sembra che vengano riproposti in televisione sempre gli stessi film. Quest’anno per dire, ho già beccato almeno la metà di quelli inseriti in questo listone (artificio giornalistico che cerchiamo di limitare il più possibile ma vabbè, fa caldo, stavolta fatecela passare) che rappresenta il frutto di una ponderata riflessione e che cerca di rispondere ad una buona domanda: quali film anni ’80 a tema sci-fi hanno superato più o meno indenni il passare del tempo? no ci credereste, ma non ho faticato affatto a redigere l’elenco e anzi, molti “illustri” son rimasti fuori, come capita sempre in questi casi.

They Live (1988): E insomma, il portentoso mullet di Roddy Piper, straordinario wrestler e intrattenitore prestato più volte al cinema, effettivamente oggi sarebbe fuori moda, ma il film? Quegli OBBEDISCI! CONSUMA! nascosti dietro ai cartelloni pubblicitari sono ancora attualissimi. Anzi, oggi non sono nemmeno più celati ma ostentati senza farsi troppi problemi…

The Thing (1982): il risibile prequel/remake realizzato qualche anno fa non ha fatto altro che dimostrare quanto il classico di John Carpenter resti intramontabile. Ai tempi venne sbertucciato da tutti ed il pubblico gli preferì (ovviamente) E.T., però indovina quale film non c’è in questa lista?

Aliens (1986): Carpenter e Cameron si spartirono, assieme a Spielberg, che però s’era già messo a pensare e fare cose più pallose “serie”, il titolo di miglior regista di quel decennio meraviglioso e memorabile. Costoso, esagerato e bellissimo, è ancora un gran film da vedere e nonostante siano passati quasi trent’anni, gli effetti speciali risultano ancora degni di nota.

Back to the Future (1985): Chetelodicoafare? Miglior film del decennio assieme a Una pazza giornata di vacanza. Circolare gente, circolare.

Blade Runner (1982): Per celebrarne il ritorno sul grande schermo, nella imminente e pericolosissima versione targata Villenueve, persino Atari è risorta dalla morte. Al 2019, anno in cui è ambientato il film, mancano due anni e anche se (per ora) il futuro prossimo non è inquietante come quello pensato da Ridley Scott e Philip K. Dick, lo spirito dell’opera è ancora attualissimo. E poi c’è quel monologo…

Brazil (1985): “Da qualche parte nel Ventesimo Secolo” citava il film. Gilliam c’aveva visto lungo e il suo capolavoro orwelliano è attualissimo: forse è cambiata la forma, ma la sostanza c’è tutta.

The Empire Strikes Back (1980): più episodi escono di Star Wars, più risalta l’assoluta perfezione del secondo capitolo, dove non c’è sequenza o battuta che non sia meno che memorabile.

The Fly (1986):l’anno scorso ne celebravamo il trentennale con un articolo ad hoc, oggi non possiamo che includerlo nel nostro listone, celebrando il genio di David Cronenberg.

Robocop (1987):giusto qualche giorno fa parlavamo del genio anarchico di Paul Verhoeven, che, diciamolo, negli USA di bello-bello-bello girò solo questo film. La Detroit distopica in mano alla criminalità non è poi così distante da quella attuale e le metafore utilizzate dal regista (memorabili i finti spot e gli eventi catastrofici liquidati come ordinaria amministrazione durante i tg mandati in onda dalla televisione locale) non sono invecchiate, purtroppo.

Akira (1988): sono passati quasi trent’anni dalla sua uscita e ancora oggi mi sembra incredibile che un film del genere sia stato effettivamente realizzato. D’altra parte ai tempi più o meno tutti gli studi di animazione giapponesi si misero insieme e spesero una fortuna per creare questo capolavoro assoluto & inarrivabile. Certo che il 2019 sarà proprio un anno sfigato a vedere i film degli anni ’80…



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Andrea Chirichelli

Classe '73. Giornalista da tre anni, ha offerto il suo talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic e a decine di siti che ovviamente lo hanno evitato con anguillesca agilità. Ha in forte antipatia i fancazzisti, i politici, i medici, i giornalisti e soprattutto quelli che gli chiedono foto.

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1 Comment

  1. Capolavori, un paio di settimane fa ho rivisto Brazil e pensato proprio che potrebbe essere ambientato oggi e passare quasi per un documentario…

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